Studio sui diritti dell’infanzia 2021: risultati tanto illuminanti quanto preoccupanti

Studio sui diritti dell’infanzia 2021: risultati tanto illuminanti quanto preoccupanti
Nel quadro della redazione del terzo rapporto sull’attuazione della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia, in collaborazione con l’Istituto per il lavoro sociale (IFSAR) della Scuola universitaria professionale della Svizzera orientale (OST) l’UNICEF Svizzera e Liechtenstein ha interpellato oltre 1700 bambini e adolescenti dai nove ai diciassette anni. I risultati, riepilogati in un ampio studio, mostrano sviluppi positivi, ma pure lacune in tutti i settori, in particolare per quanto riguarda povertà, violenza, discriminazione e pari opportunità.

Kinderrechte-Studie 2021

La Convenzione sui Diritti dell’Infanzia è stata ratificata dalla Svizzera nel 1997 e dal Liechtenstein nel 1995, e impegna i due paesi a fornire rapporti regolari sulla sua attuazione al Comitato dell’ONU sui Diritti dell’Infanzia. Nel quadro della redazione del terzo di tali rapporti, in collaborazione con l’Istituto per il lavoro sociale (IFSAR) della Scuola universitaria professionale della Svizzera orientale (OST) l’UNICEF Svizzera e Liechtenstein ha colto l’occasione per interpellare bambini e adolescenti dai nove ai diciassette anni sui loro diritti negli ambiti famiglia, scuola, tempo libero e abitare. Al sondaggio hanno partecipato oltre 1700 minori dal Liechtenstein (287) e da tutte le regioni linguistiche della Svizzera (1428).

La povertà infantile continua a essere un tema rilevante
«I risultati dello studio sono tanto illuminanti quanto preoccupanti», dichiara Bettina Junker, Direttrice generale dell’UNICEF Svizzera e Liechtenstein. Saltano all’occhio le risposte dei bambini e degli adolescenti colpiti dalla povertà. «I dati indicano che i minori subiscono regolarmente violenze e discriminazione, e che quelli più svantaggiati dal punto di vista socioeconomico hanno meno possibilità di vedere i loro diritti rispettati. In Svizzera e nel Liechtenstein, la povertà infantile continua a essere un tema sociale di centrale importanza.» L’obiettivo deve essere l’attuazione totale della Convenzione, in particolare concentrandosi sui più vulnerabili.


Molti bambini subiscono quotidianamente violenze fisiche e psichiche
Ai sensi della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia, i bambini hanno diritto alla protezione e a crescere senza violenza, eppure molti subiscono maltrattamenti da parte dei coetanei (il 32 per cento fisici e addirittura il 43 per cento psichici), dei genitori (29 per cento fisici, 24 per cento psichici) o di insegnanti (3 per cento fisici, 12 per cento psichici). Anche il rispetto del diritto alla partecipazione lascia a desiderare: oltre la metà dei minori interpellati dichiara che gli insegnanti prendono decisioni senza coinvolgerli. «Questo dato ci ha sorpresi perché la formazione delle opinioni e la partecipazione sono formulate in modo chiaro nei piani didattici», spiega Mandy Falkenreck, responsabile dello studio per l’ISFAR.Circa un terzo degli interrogati ha dichiarato di non aver abbastanza tempo in settimana per riposare e rilassarsi, un quinto vorrebbe possibilità di gioco e tempo libero nelle vicinanze del suo domicilio.

Richiesta più partecipazione
Il sondaggio chiedeva infine a bambini e adolescenti di formulare desideri e suggerimenti. «Le loro rivendicazioni possono essere riassunte in tre temi principali», illustra Mandy Falkenreck. «I minori vogliono maggiori possibilità di partecipazione a livello politico, cambiamenti nella scuola (meno pressione in merito alle prestazioni, meno bullismo e violenza, maggiore voce in capitolo) e più spazi a disposizione per il tempo libero.
Il rapporto complementare basato sullo studio è stato presentato dall’UNICEF Svizzera e Liechtenstein al Comitato dell’ONU sui Diritti dell’Infanzia di Ginevra entro la scadenza del 1° maggio 2021.

Qui si possono trovare maggiori informazioni sullo studio.

Contatto per domande
•    Jürg Keim, portavoce UNICEF Svizzera e Liechtenstein, j.keim@unicef.ch, +41 44 317 22 41
•    Mandy Falkenreck, responsabile dello studio, IFSAR, dipartimento Lavoro sociale, OST, mandy.falkenreck@ost.ch, 058 257 18 79