Peggioramento della salute mentale dell’infanzia in Europa

In un nuovo allarmante rapporto, l’UNICEF rivela che in Europa il suicidio è la seconda causa di morte più frequente tra i giovani. Solo gli incidenti della circolazione causano più vittime tra i quindici e i diciannove anni. Lo studio dell’UNICEF evidenza la portata e la profondità del problema della salute mentale degli adolescenti in Europa.

https://unplash.com/@pablo-varela

L’approfondimento sul benessere psichico dei giovani in Europa effettuato sulla base dello studio dell’UNICEF sulla condizione dell’infanzia nel mondo fornisce indicazioni preoccupanti sullo stress al quale sono sottoposti gli adolescenti e chiare raccomandazioni all’attenzione dei governi di tutta Europa e delle istituzioni dell’Unione europea.

«La pandemia di coronavirus ha evidenziato alcuni fattori che mettono a repentaglio la salute mentale: isolamento, tensioni familiari, perdita di reddito», ha dichiarato la Regina Mathilde dei Belgi in occasione della presentazione del rapporto di approfondimento tenutasi a Bruxelles. «Troppo spesso, i bambini e gli adolescenti ne portano il fardello più pesante. Servono tanto tempo e impegno per potenziare e migliorare i nostri sistemi sanitari e sociali, affinché ogni bambino abbia accesso al benessere mentale e possa condurre un’infanzia felice.» 

Dal rapporto emerge che in Europa il 19 per cento dei ragazzi e oltre il 16 per cento delle ragazze tra i quindici e i diciannove anni soffrono di disturbi psichici. Nella fascia d’età dieci-diciannove anni, sono in nove milioni a convivere con disturbi psichici. In più della metà dei casi, si tratta di stati d’ansia e depressione.

«L’analisi europea dipinge un quadro fosco della situazione di molti adolescenti», spiega Geert Cappelaere, incaricato dell’UNICEF delle relazioni con le istituzioni europee. «Ma ci sono chiare raccomandazioni su come i governi, le istituzioni, le famiglie e le scuole possono intervenire. È su questo che dobbiamo concentrare l’attenzione.» Un nuovo studio rivela che in Europa la perdita annuale di capitale umano provocata da problemi di salute mentale tra bambini e adolescenti fino a diciannove anni è quantificabile in 50 miliardi di euro.* 

Dichiarazioni di giovani
«Questo rapporto giunge in un momento molto importante per i bambini e gli adolescenti, e documenta una crisi in atto purtroppo da tempo, ma temo che il peggio debba ancora venire, considerati anche gli effetti della pandemia. I detentori dei poteri decisionali politici e gli adulti ora hanno la possibilità di fare qualcosa. Investite nei giovani finché non è troppo tardi, non lasciate che il Covid-19 cancelli un’intera generazione.» (Erika, 17 anni, Irlanda)

«Le scuole, oltre alle consuete materie, dovrebbero insegnare anche a costruire una società sana sostenendo un dibattito tra coetanei su che cosa ci fa bene e che cosa no. Abbiamo le soluzioni, dobbiamo solo fissare le priorità e agire.» (Elliott, 16 anni, Irlanda)

«La pandemia di coronavirus investe anche la salute mentale di bambini e adolescenti in tutta Europa», ha dichiarato Stella Kyriakides, Commissaria UE per la salute e la sicurezza alimentare. «Una vera unione sanitaria europea contribuirà a investire laddove è più necessario: nel promovimento della salute mentale e nell’accesso agli aiuti per le nuove generazioni, il futuro dell’Europa.» 

Oltre a investire nell’assistenza all’infanzia, nell’educazione e in misure a favore delle famiglie in tutti gli ambiti, l’UNICEF raccomanda alle istituzioni europee e ai governi nazionali di adottare i cinque provvedimenti seguenti.

1/ Occorre sostenere misure per agevolare l’accesso a servizi psicosociali per i gruppi a rischio e migliorare le infrastrutture regionali. 

2/ L’accesso ai servizi psicosociali deve essere inserito nei piani d’azione nazionali. In tale ambito, vanno considerate le possibilità offerte dalle nuove tecnologie digitali e online per colmare le lacune.

3/ È necessario allestire programmi nelle scuole per rafforzare la consapevolezza e le capacità di gestione emotiva degli adolescenti, integrare servizi di consulenza per la salute mentale, formare insegnanti e personale, e creare spazi sicuri nei quali i bambini possono discutere e confrontarsi. Vanno inoltre attuati programmi per promuovere metodi educativi positivi e non violenti. L’UE dovrebbe sostenere l’iniziativa per un apprendimento sicuro per porre fine alla violenza nella e da parte della scuola, e consentire così ai bambini di imparare in tutta libertà, di progredire e di realizzare i loro sogni.

4/ Vanno stanziati mezzi adeguati per la formazione di operatori sanitari e sociali nel campo della salute mentale, così da sostenere i servizi a favore dell’infanzia in fuga.  

5/ Occorre adottare misure mirate per promuovere la salute mentale e il benessere psicosociale nel quadro della cooperazione ufficiale allo sviluppo e dei programmi umanitari al fine di soddisfare le esigenze di tutti i gruppi di popolazione colpiti da emergenze e da proteggere i bambini interessati da crisi umanitarie.

Rimani informato.
Restate con noi e scoprite sempre le ultime novità dell’UNICEF.