L'UNICEF piange le vittime di Beirut - Libano

«L’UNICEF piange la perdita di vite umane dopo la terribile esplosione in Libano. Secondo gli ultimi rapporti, potrebbero aver perso la vita oltre 100 persone. Altre 4’000 persone sono ferite e più di 300’000 hanno perso la casa.» 

Statement_Beirut_08.2020

Le dichiarazioni di Yukie Mokuo, direttrice UNICEF in Libano 

«L’UNICEF teme che tra le vittime vi siano anche bambini. Quelli sopravvissuti sono traumatizzati e sotto shock.»

«I nostri cuori sono con i bambini e le famiglie colpiti, in particolare con chi ha perso i propri cari. Ai feriti auguriamo una pronta guarigione.» 

«Non è stato risparmiato nemmeno il team UNICEF a Beirut. Uno dei nostri colleghi ha perso la moglie, sette nostri collaboratori sono rimasti lievemente feriti e le case di decine di collaboratori sono state danneggiate. La maggior parte dei nostri dipendenti – come la maggior parte delle persone in Libano – è ancora sotto shock.» 

«L’UNICEF lavora in stretta collaborazione con le autorità e i partner locali e sostiene in particolare il personale sanitario e altri settori in prima linea. Abbiamo fornito acqua potabile al personale del porto di Beirut e stiamo aiutando il Ministero della Salute a mettere al sicuro i medicinali e i vaccini rimasti, conservati in un magazzino del porto. Le nostre organizzazioni partner per la tutela dell’infanzia offrono sostegno psicosociale ai bambini colpiti in tutta la città. Nei prossimi giorni intensificheremo i nostri sforzi per aiutare le famiglie bisognose.»  

«La catastrofe di ieri a Beirut inasprisce una crisi già terribile per il popolo libanese, aggravata dal crollo dell’economia e dall’aumento dei casi di Covid 19. La pandemia aveva già causato il sovraffollamento degli ospedali e uno stato di esaurimento del personale in prima linea.» 

«L’UNICEF ribadisce il suo impegno nei confronti del popolo libanese, delle autorità e di tutti i partner locali. Siamo presenti sul posto e faremo tutto il possibile per fornire, oggi e in futuro, gli aiuti urgentemente necessari.» 
 

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